Mie Marche
Foto fonte Internet Non ti conosco mai abbastanza mia terra gentile. Eppure sollevi il mio sguardo ai tuoi articolati misteri. Non si esaurisce l’incanto di viaggi ideali e reali nelle multiformi espressioni del tuo volto. Ti plasmano il tempo, gli elementi e chi ti abita, semidea ferita e mai piegata. Non neghi di te i variopinti tesori. Ed io posso solo cantare per te, gioire vorticosa come in un ebbro Bolero. Confondo in me acque, colori, altezze, golosità e genialità. Angelica e demonica mi mescolo alle tue zolle trasudanti aromi di brezze insinuanti. Alessandra Gabbanelli