Il Barbiere di Siviglia



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Agosto 2012



Davvero un finale di stagione strepitoso per Villa InCanto con “Il Barbiere di Siviglia”. Tutti gli ottimi interpreti (Matteo Jin, Saltanat Akhmetova, Carlo Giacchetta, Davide Bartolucci, Michele Filanti) appaiono subito perfettamente a loro agio nei panni dei personaggi di questa storia, anche perché il M° Riccardo Serenelli non si limita ad accompagnarli, bensì li segue e sostiene. In particolar modo vorrei sottolineare l’efficacia dell’interpretazione del giovane Soprano Saltanat Akhmetova, dotata di bel timbro e di colorature sicure e opportune. La sua Rosina è sorniona e brillante al tempo stesso. Il pubblico viene subito coinvolto in una vicenda che si dipana attraverso una musica che ci ridimensiona. Un grande insegnamento di Giochino Rossini potrebbe essere questo: una buona parte degli accadimenti dell’esistenza potrebbero essere affrontati con le armi dell’intelligenza, del sorriso, della leggerezza che non è negazione della profondità, bensì ne è il naturale complemento. Questa storia così umana ci mette ironicamente di fronte alle nostre debolezze ma anche alle nostre risorse nascoste. Persino il denaro (“quel metallo”), se utilizzato sapientemente, può divenire motore di soluzione e di scioglimento del conflitto. Ci rendiamo conto infine che non basta una “inutile precauzione” per averla vinta su un sentimento sincero e soprattutto su una legittima volontà di autodeterminazione. La trascinante musica di Rossini diviene così nutrimento dell’anima e maestra di vita.


Alessandra Gabbanelli

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