La Serva Padrona (G. B. Pergolesi)



Foto fonte Internet



Agosto 2013



Frizzante e di soave leggerezza è “La Serva Padrona” di G. B. Pergolesi prodotta da Villa InCanto. L’insostituibile M° Riccardo Serenelli fa ben comprendere al pubblico l’importanza musicologica di questo Intermezzo e la sua posizione cruciale nei successivi sviluppi dell’Opera buffa. Ad affiancarlo, questa volta, c’è il Quintetto d’Archi Gigli. Gli interpreti, Francesca Bruni (Serpina), Giulio Boschetti (Uberto) e Martina Pirani in veste di Mimo (Vespone), sono più che mai brillanti e incisivi nel mettere in scena dei personaggi così umani nelle debolezze, nelle credulità, nelle furbizie, nel tentativo di dare una svolta alla propria esistenza anche ricorrendo a ingegnosi quanto ironici sotterfugi o acquietandosi in una tutto sommato comoda ingenuità. Chi tra loro potrà cantare vittoria? Troverà Uberto la moglie che cerca? Riuscirà la scaltra Serpina a spiccare il salto di qualità e a salire al rango di padrona? E il saettante Vespone avrà anche lui (lei!) il suo bel tornaconto? Per scoprirlo, basterà non perdere le prossime “sovversive” recite de “La Serva Padrona”. Una cosa è comunque certa: la scommessa di credere in questa produzione è vinta alla grande.



Alessandra Gabbanelli

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