Villa InCanto
Agosto 2011
Quando
il M° Riccardo Serenelli mi ha chiesto di scrivere qualcosa su
Villa InCanto, ho accettato con la consapevolezza di avere un
privilegio.
Non sono una musicista o una musicologa, ma una grande appassionata di
Musica classica e lirica.
Ascolto l'Opera fin da quando ero bambina e le grandi voci che
materializzavano nella mia mente storie, anche estreme, di amore,
coraggio, odio, morte, riscatto, felicità hanno costituito per me un
nutrimento dell'anima, al di là del mero stimolo intellettuale.
A legarmi definitivamente all'Opera, oltre al decisivo influsso
familiare, è stata la trasmissione Rai "L'amore è un dardo" del 1993
condotta da Alessandro Baricco. Ricordo la competenza divulgativa e la
partecipazione con cui lo scrittore prendeva per mano e conduceva nel
vivo della storia, della musica e dei personaggi dell'Opera in oggetto.
Ho iniziato solo più tardi a frequentare il Teatro e i concerti e mi
sono resa presto conto di come anche una sola serata avesse il potere di
ammaliare lo spettatore e avvincerlo in un legame profondo o al
contrario di allontanarlo forse definitivamente.
In questo senso è grande la responsabilità dei musicisti, specialmente
nei confronti del pubblico più giovane, poco educato alla grande Musica
a causa di deprecabili scelte politiche in ambito culturale e
scolastico.
Chi ha facoltà di governo spesso sembra non comprendere l'enorme
potenziale della Musica come forma di educazione sentimentale e di
crescita emotiva, in un contesto in cui i disvalori del consumismo e
della vuota apparenza sembrano uscire troppo spesso vincitori. Non
parliamo poi di quanto la Musica possa risultare salvifica per chi è
ammalato, nel corpo o nell'anima, e di come essa possa trasformarsi in
un filo sottile ma luminoso a cui aggrapparsi per tentare di
risollevarsi.
Uno dei grandi meriti di Villa InCanto consiste proprio nel far sì che
uno spettatore, anche non melofilo, possa restare folgorato e
innamorarsi per sempre della Lirica.
Una serata di Villa InCanto è grande Teatro in un piccolo spazio di
grande bellezza, allestito con gusto e sapienza. Tutti gli interpreti, selezionati con rigore, si distinguono per la
qualità notevolissima della voce e per la toccante sensibilità
interpretativa. Si rimane piacevolmente spiazzati di fronte al talento, alla maturità
artistica dei più giovani di essi.
Davvero pregevole l'idea di unire in un'unica serata la Musica e l'Arte
di Lorenzo Lotto, grazie alla guida competente e appassionata di Antonio
Perticarini.
Utilissima è l'introduzione all'Opera del M° Riccardo Serenelli che non
si limita ad illustrare i punti salienti della trama ma pone l'accento
anche sulla ricostruzione filologica dell'Opera rappresentata, il tutto
con ottima attitudine divulgativa e con una contagiosa impronta ironica.
La sua competenza pianistica non fa rimpiangere l'Orchestra.
Anche grazie alla vicinanza dei cantanti, già dalle prime note, lo
spettatore viene trasportato all'interno della storia e inizia a viverla
come se ne fosse anch'egli protagonista. Particolarmente gradevole è il
coinvolgimento "fisico" del pubblico.
Storie e mondi immaginari o del passato si fanno presente, mentre la
musica, nella sua essenza atemporale, accarezza le fibre più nascoste
dell'essere.
Non importa che si tratti di Dramma, Dramma giocoso o Opera buffa, Villa
InCanto è un concentrato di passione, talento, competenza, finezza
psicologica, accuratezza nei costumi e nel trucco, ricerca del
dettaglio.
Un esempio su tutti è la precisione con la quale è stato rappresentato
il suicidio rituale femminile giapponese in Madama Butterfly.
Vorrei concludere con un augurio, rivolto in modo particolare ai più
giovani tra i protagonisti di questa splendida avventura.
La mia speranza è che continuino a coltivare in sé quell'umiltà che è
rifiuto di ogni vezzo divistico e che i loro occhi rimangano animati
dalla fiamma della passione per la conoscenza.
Auspico che il loro cammino sia un continuo salire nel delicato ma
entusiasmante compito di essere degni ambasciatori di Cultura e
orgogliosi servitori della Musica.
Grazie a loro e a chi, con maggiore esperienza, saprà accompagnarli,
Villa InCanto diverrà negli anni un appuntamento irrinunciabile per
tutti coloro che vorranno illuminare la propria esistenza con quel
prezioso dono che è l'Opera lirica.
Villa InCanto, ho accettato con la consapevolezza di avere un
privilegio.
Non sono una musicista o una musicologa, ma una grande appassionata di
Musica classica e lirica.
Ascolto l'Opera fin da quando ero bambina e le grandi voci che
materializzavano nella mia mente storie, anche estreme, di amore,
coraggio, odio, morte, riscatto, felicità hanno costituito per me un
nutrimento dell'anima, al di là del mero stimolo intellettuale.
A legarmi definitivamente all'Opera, oltre al decisivo influsso
familiare, è stata la trasmissione Rai "L'amore è un dardo" del 1993
condotta da Alessandro Baricco. Ricordo la competenza divulgativa e la
partecipazione con cui lo scrittore prendeva per mano e conduceva nel
vivo della storia, della musica e dei personaggi dell'Opera in oggetto.
Ho iniziato solo più tardi a frequentare il Teatro e i concerti e mi
sono resa presto conto di come anche una sola serata avesse il potere di
ammaliare lo spettatore e avvincerlo in un legame profondo o al
contrario di allontanarlo forse definitivamente.
In questo senso è grande la responsabilità dei musicisti, specialmente
nei confronti del pubblico più giovane, poco educato alla grande Musica
a causa di deprecabili scelte politiche in ambito culturale e
scolastico.
Chi ha facoltà di governo spesso sembra non comprendere l'enorme
potenziale della Musica come forma di educazione sentimentale e di
crescita emotiva, in un contesto in cui i disvalori del consumismo e
della vuota apparenza sembrano uscire troppo spesso vincitori. Non
parliamo poi di quanto la Musica possa risultare salvifica per chi è
ammalato, nel corpo o nell'anima, e di come essa possa trasformarsi in
un filo sottile ma luminoso a cui aggrapparsi per tentare di
risollevarsi.
Uno dei grandi meriti di Villa InCanto consiste proprio nel far sì che
uno spettatore, anche non melofilo, possa restare folgorato e
innamorarsi per sempre della Lirica.
Una serata di Villa InCanto è grande Teatro in un piccolo spazio di
grande bellezza, allestito con gusto e sapienza. Tutti gli interpreti, selezionati con rigore, si distinguono per la
qualità notevolissima della voce e per la toccante sensibilità
interpretativa. Si rimane piacevolmente spiazzati di fronte al talento, alla maturità
artistica dei più giovani di essi.
Davvero pregevole l'idea di unire in un'unica serata la Musica e l'Arte
di Lorenzo Lotto, grazie alla guida competente e appassionata di Antonio
Perticarini.
Utilissima è l'introduzione all'Opera del M° Riccardo Serenelli che non
si limita ad illustrare i punti salienti della trama ma pone l'accento
anche sulla ricostruzione filologica dell'Opera rappresentata, il tutto
con ottima attitudine divulgativa e con una contagiosa impronta ironica.
La sua competenza pianistica non fa rimpiangere l'Orchestra.
Anche grazie alla vicinanza dei cantanti, già dalle prime note, lo
spettatore viene trasportato all'interno della storia e inizia a viverla
come se ne fosse anch'egli protagonista. Particolarmente gradevole è il
coinvolgimento "fisico" del pubblico.
Storie e mondi immaginari o del passato si fanno presente, mentre la
musica, nella sua essenza atemporale, accarezza le fibre più nascoste
dell'essere.
Non importa che si tratti di Dramma, Dramma giocoso o Opera buffa, Villa
InCanto è un concentrato di passione, talento, competenza, finezza
psicologica, accuratezza nei costumi e nel trucco, ricerca del
dettaglio.
Un esempio su tutti è la precisione con la quale è stato rappresentato
il suicidio rituale femminile giapponese in Madama Butterfly.
Vorrei concludere con un augurio, rivolto in modo particolare ai più
giovani tra i protagonisti di questa splendida avventura.
La mia speranza è che continuino a coltivare in sé quell'umiltà che è
rifiuto di ogni vezzo divistico e che i loro occhi rimangano animati
dalla fiamma della passione per la conoscenza.
Auspico che il loro cammino sia un continuo salire nel delicato ma
entusiasmante compito di essere degni ambasciatori di Cultura e
orgogliosi servitori della Musica.
Grazie a loro e a chi, con maggiore esperienza, saprà accompagnarli,
Villa InCanto diverrà negli anni un appuntamento irrinunciabile per
tutti coloro che vorranno illuminare la propria esistenza con quel
prezioso dono che è l'Opera lirica.
Alessandra Gabbanelli
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