Mi ricordo
Velo
maculato
di roseo
sembiante
si adagia
sul manto celeste.
E mi ricordo
quand’ero chiarore
e i tuoi
occhi vi si immergevano
come in lago
di pace.
Voli
geometrici
di vocianti
gabbiani.
E mi ricordo
quand’ero coraggio
e il tuo
slancio mi raggiungeva
con ampi e
sornioni sorrisi.
Pioggia
odorosa
si insinua e
dilaga.
E mi ricordo
quand’ero conturbante mistero
e il tuo
grido di creatura notturna
confortava
la tenebra.
Crepitio di
foglie
raggiunte da
raggi ardenti.
E mi ricordo
di essere vita pulsante,
bruciante
inquietudine,
viandante
mai paga di cammino.
Alessandra Gabbanelli
Pubblicata su www.specchiomagazine.it
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