Post

Visualizzazione dei post da luglio, 2017

La Traviata

Immagine
Foto fonte Internet Novembre 2013 Ciò che colpisce di questo allestimento di Villa InCanto è la capacità di far emergere le emozioni legate alla vicenda narrata dalla musica di G. Verdi. Dopo il preludio che suggerisce le tematiche dell'Opera, ci ritroviamo trascinati in una festa al Palazzo del Barone Douphol, protettore di Violetta Valéry (Hiroko Morita) e riusciamo ad immaginarla popolata da esponenti di un'aristocrazia piena di sé, fatua, votata alla ricerca di una quotidianità sfavillante che cela il nulla, una specie di stordimento danzante, di carnevale perpetuo per esorcizzare un sentore di decadenza che incombe sul suo mondo. Brindiamo con Violetta che, all'incontro con  Alfredo Germont (Carlo Giacchetta), sente dentro di sé che un apparente equilibrio si sta rompendo e si fa spazio in lei la possibilità della gioia, mai sperimentata prima, di essere amata amando. Ma quel palpito insieme delizioso e inquietante che pone in armonia con l'u

La Serva Padrona (G. B. Pergolesi)

Immagine
Foto fonte Internet Agosto 2013 Frizzante e di soave leggerezza è “La Serva Padrona” di G. B. Pergolesi prodotta da Villa InCanto. L’insostituibile M° Riccardo Serenelli fa ben comprendere al pubblico l’importanza musicologica di questo Intermezzo e la sua posizione cruciale nei successivi sviluppi dell’Opera buffa. Ad affiancarlo, questa volta, c’è il Quintetto d’Archi Gigli. Gli interpreti, Francesca Bruni (Serpina), Giulio Boschetti (Uberto) e Martina Pirani in veste di Mimo (Vespone), sono più che mai brillanti e incisivi nel mettere in scena dei personaggi così umani nelle debolezze, nelle credulità, nelle furbizie, nel tentativo di dare una svolta alla propria esistenza anche ricorrendo a ingegnosi quanto ironici sotterfugi o acquietandosi in una tutto sommato comoda ingenuità. Chi tra loro potrà cantare vittoria? Troverà Uberto la moglie che cerca? Riuscirà la scaltra Serpina a spiccare il salto di qualità e a salire al rango di padrona? E il saettante Vespone avr

Mi abbandono

Immagine
Foto Alessandra Gabbanelli Mi abbandono ai soffi elementali e mi lascio scompigliare le chiome, come fanciulla bizzarra, come spirito inebriato e immemore. Alessandra Gabbanelli

L'elisir d'amore

Immagine
Foto fonte Internet Luglio 2013 Serata giocosa e ricca di stimoli quella del 28 Luglio con L'Elisir d'amore di G. Donizetti realizzata da Villa InCanto. Artisti particolarmente ispirati ci conducono in un villaggio forse immaginario ma che ci sembra reale, merito anche di un allestimento gustosamente rustico e dall'effetto rasserenante e di costumi perfettamente rispondenti allo spirito dell'Opera. Anche questa volta, come già in Aida, Elena Radcenco e Chiarenza Gentili Mattioli, con il loro prezioso lavoro, danno prova di notevole perizia e raffinato buon gusto. Il M° Riccardo Serenelli è più che mai spigliato e frizzante. Hiroko Morita, Davide Bartolucci, Renato Cordeiro e Ferruccio Finetti caratterizzano molto efficacemente i personaggi, conferendo loro autenticità e verità psicologica. Non sono maschere stereotipate bensì persone complesse piene di umanità. Hiroko Morita ci delizia con un uso magistrale della voce, con la sua espressività, co

Aida

Immagine
Foto fonte Internet Luglio 2013 La produzione di "Aida" di Villa InCanto è la prova concreta che l'Opera è soprattutto note, voci e interpretazione e che una partitura raffinata e incisiva come questa non necessita di regie e scenografie troppo spesso soverchianti e pretenziose che, con una sovrabbondanza di elementi visivi, lungi dal favorirne la fruizione, distolgono l'attenzione dall'intima essenza della composizione. L'allestimento del 7 Luglio, essenziale ed elegante come sempre, introduce due elementi degni di nota: la partecipazione di due trombettisti per una Marcia trionfale qualitativamente migliore di altre ascoltate anche in teatri prestigiosi ed eseguite con tempi discutibili, il balletto dell'Etoile Martina Pirani che cattura l'attenzione del pubblico traducendo le note in movenze ampie e sinuose. I costumi di Elena Radcenco risultano appropriati, luminosi e di ottimo impatto visivo. Impagabile, inutile dirlo, è

Madama Butterfly

Immagine
Foto fonte Internet: Milo Manara Aprile 2013 L'interpretazione che Villa InCanto dà dell'Opera "Madama Butterfly" di G.   Puccini è un vero piccolo capolavoro di raffinatezza, profondità,   attenzione al dettaglio. Merito, come sempre, del M° Riccardo Serenelli,   degli eccellenti interpreti e di tutti coloro che, a vario titolo,   contribuiscono alla produzione.   Il tema che da subito emerge è quello dell'incontro-scontro tra culture e   l'oggettiva difficoltà di comunicazione, in quanto, in ogni civiltà che   pretende di bastare a se stessa vengono a prevalere l'autoreferenzialità,   l'arroganza e la chiusura. E’ così che una cultura, da fonte di nutrimento   e crescita, può trasformarsi in una prigione.   Nella partitura, l'inno americano e quello giapponese sembrano   intrecciarsi ma non saranno destinati a fondersi e quello che chiamiamo   "sogno americano" si rivelerà pura illusione.   Sono miopi i parent

Tosca

Immagine
Foto fonte Internet Gennaio 2013 Serata di grande qualità artistica quella di "Tosca" dell'11 Gennaio a Palazzo Camozzini (Verona). L'allestimento è, come sempre, puntuale e di essenziale buongusto. Il M° Riccardo Serenelli e i tre ottimi cantanti ci conducono attraverso la vicenda interpretando la musica di Puccini con notevole perizia tecnica, fedeltà allo spirito dell'Opera e intensità emotiva. Il Baritono Giulio Boschetti non si limita a interpretare il ruolo di Scarpia, si può dire che riesce ad incarnarlo, grazie a un sapiente uso dello sguardo, della mimica, del fraseggio. La musica del "Te Deum" disegna la trama criminale di Scarpia come una spirale di torbida voluttà in cui anche lo spettatore viene avviluppato. Ci si sente quasi attratti magneticamente dalla sua divorante sensualità, dal cinismo portato fino alla blasfemia. Grazie al carisma vocale e scenico di Giulio Boschetti, lo spettatore è rapito dalla nera forza

Il Barbiere di Siviglia

Immagine
Foto fonte Internet Agosto 2012 Davvero un finale di stagione strepitoso per Villa InCanto con “Il Barbiere di Siviglia”. Tutti gli ottimi interpreti (Matteo Jin, Saltanat Akhmetova, Carlo Giacchetta, Davide Bartolucci, Michele Filanti) appaiono subito perfettamente a loro agio nei panni dei personaggi di questa storia, anche perché il M° Riccardo Serenelli non si limita ad accompagnarli, bensì li segue e sostiene. In particolar modo vorrei sottolineare l’efficacia dell’interpretazione del giovane Soprano Saltanat Akhmetova, dotata di bel timbro e di colorature sicure e opportune. La sua Rosina è sorniona e brillante al tempo stesso. Il pubblico viene subito coinvolto in una vicenda che si dipana attraverso una musica che ci ridimensiona. Un grande insegnamento di Giochino Rossini potrebbe essere questo: una buona parte degli accadimenti dell’esistenza potrebbero essere affrontati con le armi dell’intelligenza, del sorriso, della leggerezza che non è negazione della profon

Mamuska

Immagine
  Foto fonte Internet Mite angelo involontario, fascinosa presenza di silenziosa dolcezza, sostanza benigna di mille colori screziata. Alessandra Gabbanelli

Uomo

Immagine
Uomo, intrigante e perpetuo enigma, silente scorpione che veloce cattura, policroma esplosione di potente bellezza, siderale anelito d’inesplorato altrove. Alessandra Gabbanelli Pubblicata su www.specchiomagazine.it

Pagliacci

Immagine
Agosto 2012 Dopo una "Cavalleria Rusticana" di notevole qualità e spessore artistico, non si poteva rinunciare a "Pagliacci", Opera in cui il pubblico è parte integrante della scena teatrale. Fin dalle prime battute, ci si sente catapultati in una dimensione indefinita in cui la realtà sfuma nella finzione e la finzione assume i tratti del reale. La musica di Leoncavallo e gli interpreti ci prendono per mano e la sensazione è che non si stia solo assistendo ad una recita. Sembra invece di penetrare pian piano in un mondo parallelo, vagamente inquietante, in cui si muovono personaggi forse immaginari o forse reali. Incontriamo il Tonio di Alessandro Battiato che, con mirabile abilità interpretativa, ci conduce tra le pieghe dell'animo di questo personaggio dolente e vendicativo. Il M° Riccardo Serenelli lo accosta a Jago (Otello). Il paragone è interessantissimo. Entrambi i personaggi sono mossi dalla vendetta, si insinuano nella mente di

Carmen

Immagine
Luglio 2012 Assistendo a "Carmen" del 15 Luglio, mi è venuta in mente qualche considerazione sui personaggi che gli ottimi interpreti mi hanno ispirato e che ho voglia di condividere. In questa intensa serata, dramma, festa, Eros e Pathos si sono alternati e mescolati. Con pochi e sapienti elementi scenici e con la consueta perizia del M° Riccardo Serenelli si è riusciti, anche questa volta, a restituire l'essenza di "Carmen". Francesca Ruospo, nel ruolo della protagonista, tratteggia una figura di donna volubile, vitale, dionisiaca. Incarna perfettamente la forza perturbante di Eros e l'intima consapevolezza del pericolo di poter pagare a caro prezzo il coraggio di seguire la propria natura dissonante rispetto a un ordine culturale che, forse sempre uguale a se stesso, predilige l'ubbidiente mediocrità e tende a fagocitare o a espellere gli elementi non allineati. Il presagio di morte accompagna i suoi gesti misurati e sensuali

Villa InCanto

Immagine
Agosto 2011 Quando il M° Riccardo Serenelli mi ha chiesto di scrivere qualcosa su Villa InCanto, ho accettato con la consapevolezza di avere un privilegio. Non sono una musicista o una musicologa, ma una grande appassionata di Musica classica e lirica. Ascolto l'Opera fin da quando ero bambina e le grandi voci che materializzavano nella mia mente storie, anche estreme, di amore, coraggio, odio, morte, riscatto, felicità hanno costituito per me un nutrimento dell'anima, al di là del mero stimolo intellettuale.  A legarmi definitivamente all'Opera, oltre al decisivo influsso familiare, è stata la trasmissione Rai "L'amore è un dardo" del 1993 condotta da Alessandro Baricco. Ricordo la competenza divulgativa e la partecipazione con cui lo scrittore prendeva per mano e conduceva nel vivo della storia, della musica e dei personaggi dell'Opera in oggetto. Ho iniziato solo più tardi a frequentare il Teatro e i concerti e mi sono resa pr